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«Siamo soddisfatti dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate in merito al super-ammortamento anche per gli impianti fotovoltaici, che finalmente tornano ad essere dei beni mobili e non più dei beni immobili per le aziende, come è giusto che sia. Abbiamo lottato molto per ottenere questo risultato e ci siamo riusciti. Ciò è motivo di soddisfazione per l’associazione Anie Rinnovabili, soprattutto perché la misura apre ad ulteriori opportunità per tutto il settore». Così Alberto Pinori ha commentato la pubblicazione della circolare 4/E da parte dell‘agenzia delle entrate.
La circolare ha indicato che le componenti impiantistiche degli impianti fotovoltaici (tra cui ad esempio i moduli) sono ammortizzabili con un coefficiente del nove per cento come i beni mobili, e non del quattro per cento come gli immobili, cui erano stati associati in passato. Restano ammortizzabili al quattro per cento le componenti immobiliari associate agli impianti (ad esempio i locali tecnici). Gli investimenti in beni mobili effettuati fino al 31 dicembre 2017 possono dunque beneficiare del super-ammortamento (ovvero considerare ai fini della deduzione delle quote di ammortamento una maggiorazione del costo di acquisizione di beni materiali strumentali nuovi pari al 40 per cento).
ANIE Rinnovabili ha comunicato di avere effettuato negli ultimi mesi analisi per simulare l’impatto della misura del super-ammortamento su business plan di impianti fotovoltaici posti sulle coperture di fabbricati di piccole e medie imprese e ha registrato che il payback time si riduce di 1-2 anni a seconda dei casi, ipotizzando che l’azienda generi un imponibile fiscale per usufruire del beneficio del super-ammortamento, con un ritorno dell’investimento in tempi ragionevoli per le logiche di un’azienda.
Un‘altra associazione del settore, Italia Solare, ha organizzato il prossimo 26 aprile a Milano un seminario di approfondimento sulle implicazioni fiscali della circolare.

 

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